RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA SORDELLO VOLTA ALLA MUSEALIZZAZIONE DELLA DOMUS ROMANA

tipologia di intervento Concorso di idee per la riqualificazione del lato sud di piazza Sordello finalizzata alla musealizzazione definitiva della domus romana

con nuovostudio factory

luogo Mantova

committente Comune di Mantova

periodo progettazione 2012

Obiettivi:

Sviluppo nel tempo degli interventi di scavo: Proseguimento delle indagini archeologiche di scavo nelle aree adiacenti il ritrovamento del mosaico, da programmarsi in un arco temporale relazionato alle risorse economiche disponibili. A mano a mano che gli scavi proseguono, e si sviluppa il lavoro di rilievo, registrazione e catalogazione dei documenti, si procede al ripristino delle parti della piazza. Eventuali ritrovamenti vengono collocati nel Museo Archeologico Cittadino

Ripristino progressivo delle parti della piazza. A mano a mano che si richiudono gli scavi la piazza non viene modificata, ma si prevedono migliorie, secondo i criteri di razionalità minimale adottati normalmente nella manutenzione urbana.

AMBITO 1 Il fondo piazza Sud viene ripristinato con alberature di alto fusto, riallineate su un filo più avanzato verso il centro piazza. Ciò permette di portare dietro gli alberi su via Tazzoli i parcheggi oggi disordinati a centro piazza. L’assetto definitivo prevede il disegno di una grande seduta in pietra naturale a sottolineare la specificità dell’importante dislivello della piazza, con la risistemazione della fontanella esistente e di un totem di richiamo al ‘museo virtuale’ della città. Attraverso una piattaforma di realtà aumentata si permetterà ai visitatori, scaricando l’applicazione su tablet o smart-phone, di visitare virtualmente la Domus avendo come interfaccia la stessa Piazza Sordello. Sarà possibile vedere  e  contestualizzare i reperti archeologici nello stesso luogo di ritrovamento.

AMBITO 2 Nella parte antistante il Duomo, con un intervento a basso impatto, si allarga quanto basta la fascia di rispetto per il transito di pedoni e fedeli dando luogo a uno spazio-sagrato. La separazione con la parte di transito degli autoveicoli viene realizzata con un leggero movimento del materiale della piazza stessa, che si rialza creando un leggero ma percepibile piano inclinato a mò di bastione.

AMBITO 3 Nella porzione compresa tra il fianco del Duomo e Palazzo Ducale si procede ad una riorganizzazione dei parcheggi, che vengono di poco ridotti, e ad un allargamento e un ridisegno delle strade pedonali su entrambi i lati.  L’angolo della piazza di fronte alla Casa del Rigoletto viene trasformato in un spazio completamente pedonale. Al fine di potenziare i percorsi pedonali e turistici via San Giorgio viene riorganizzata sul lato Nord, riutilizzando la larghezza dei parcheggi per allargare la pertinenza pedonale.

Concorso sordello_A3 WP

MOSTRA di INEDITI del pittore mantovano GIORDANO SCARAVELLI

 

SCARA 2Dal 7 novembre e fino al 13 dicembre 2015 sono esposti presso la chiesa sconsacrata di Santa Maria della Vittoria in via Fernelli alcuni inediti del pittore mantovano Giordano Scaravelli.

SCARA 3L’allestimento della mostra, curata da Elisabetta Pozzetti e Ferdinando Capisani, è la prima delle attività  per conto dell’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani che segue il nostro Sebastiano in affiancamento a Speranza Galassi e Paolo Corbellani.

complessivala splendida sala recuperata alla città dall’associazione il giorno dell’inaugurazione

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SO

GRAZIOSA/SGRAZIATA!

 

stimpanati

L’associazione Amici di Palazzo Te di Mantova, ogni anno propone un ciclo di conferenze dal titolo ‘Voci della Cultura Mantovana’. Le serate si svolgono presso la splendida aula della sconsacrata chiesa di Santa Maria della Vittoria in via Domenico Fernelli.

Il 29 luglio 2014 alle ore 21,15, il nostro GSB proporrà alcune (libere) riflessioni su paesaggio e città, tentando l’ardua via della provocazione per immagini. Siete tutti invitati alla serata!

Quanto alle intenzioni, eccone un assaggio.

“Da alcuni anni collezioniamo e giochiamo con le rappresentazioni di Mantova. Lo scopo è comprendere quale sia l’identità che la città di volta in volta ha inteso di sé comunicare, e quale sia davvero la sostanza profonda nascosta nelle immagini.
Nel tempo infatti le si sono attribuiti caratteri molto differenti da quanto oggi la vulgata dà per certo e assodato. La sensazione è che questo subconscio collettivo che in ogni epoca la ingabbia e la trasforma abbia la complessità di un vero campo di battaglia.
L’immaginario urbano d’altronde è una materia delicatissima. Dentro a ognuno di noi si possono nascondere l’anima del cinico distruttore o del languido nostalgico, pronte a prendere il sopravvento una sull’altra a seconda del caso e dell’opportunità.
Sviscerare e illustrare il continuo alternarsi di valutazioni positive/negative sulle sue qualità/demeriti, di si/no sui suoi monumenti e spazi, di identità antitetiche ciclicamente riproposte che ha prodotto le cose buone/cattive che ci piacciono/inquietano serve a provocare alcune rigidità di pensiero attuale, prodotti della paura del futuro e della nostalgia per il passato ma anche dai loro contrari.
Un incursione nei nostri stessi pregiudizi estetici per dare corpo all’idea di quanto siano transitorie e fragili alcune delle qualità della Mantova che prediligiamo, e che si ritiene vadano davvero difese.
A tutto sotteso il quanto mai complesso e difficile tema del paesaggio, senza pretendere di giungere a conclusioni definitive. “

SCADUTI (3) LA CITTA’ D’ARTE

SCADUTA E MATURA(Non è in Emilia-Romagna, non è in Veneto e forse non è nemmeno in Lombardia. Tutte le identità che nel tempo si è inventata sono venute meno. Non è più la proprietà privata di una Signoria, non è più la roccaforte Austro-Francese, non è più una delle città simbolo del Risorgimento, non è più una città industriale, forse nemmeno più una città d’arte. In breve risulta più facile procedere per negazioni che per definizioni. Oppure è ancora tutto questo e  tutto insieme: un pò difficile a spiegarsi… e se fosse ‘scaduta’? )

 

La Città D’arte. (oggetto numero 7)
Scadute e non sostituite tutte le idee turistiche degli anni ’60 e ’70, dai Nani agli Sparafucile e Rigoletti, con una ricettività alberghiera simile a quella di una città eschimese, vede lentamente restringersi con il terremoto del 2012 lo spettro delle cose  interessanti da mostrare; in compenso è collegata male, dimenticata negli itinerari  nazionali, servita da sistemi informativi invisibili ai visitatori. Alcuni propongono di eliminarla definitivamente dalle mappe per evitare ulteriori sofferenze, ma i Gonzaga continuano ad ossessionarci ostentando i meravigliosi monumenti del cosiddetto Rinascimento.

 

(gsb)