Cinque anni fa la prima presentazione ufficiale del progetto di sperimentazione Heritage-Bim sulle Pescherie di Giulio Romano a Mantova.
Prima di qualsiasi intervento l’edificio viene rilevato nel suo stato di degrado, e si pianificano strategie e filosofia di intervento, condividendo pubblicamente temi e progetto.
Madonna della Vittoria 23 settembre 2017. In prima fila, secondo da destra, l’Architetto Gilberto Nardi.Baroncelli, Corbellani, Casella, Pinto, Bertoni. Ovvero: Comune di Mantova, Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano, D_VA BimFactory, PiScan, studiopdA(Giulio… passa la palla!)Bertoni, Corbellani, Urbani, Casella, Scarduelli.
Una bella sera di maggio, nel sottoponte delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova ci siamo ritrovati io e Sandro Scarduelli di studiopdA insieme agli amici della Fondazione le Pescherie di Giulio Romano, a Roberto Anghinoni di Coprat a Lorenzo Sacchi di Tecom Energie/Illumind e Daniele Gabbioli di Servizio Elettrico Gabbioli.
Architetti e committenti, progettista impianto elettrico, fornitore-realizzatore, elettricista-posatore.
Fare un prova al vero per verificare posizione, calore, intensità, numero, raggio di apertura all’emissione dei corpi illuminanti, non vuol dire solo definire parametri tecnici o estetici o verificare l’efficacia della direzione intrapresa.
La luce definisce l’idea di spazio che vogliamo condividere.
Un lato dello spazio del sottoponte risulterà definito attraverso una serie regolare di riflettori a luce calda, collocati a quota pavimento, in continuità con i segnapasso già posizionati sulla Spiaggetta delle Bugandere. Nel buio della sera queste luci richiamano la prospettiva regolare delle basi delle colonne delle beccherie. Sul lato opposto e fuori dal calpestio, troverà collocazione un elemento lineare a correre, con luce più attenuata ma continua.
Lo spazio non è eccessivamente ampio: non ci deve essere nessun abbagliamento, non devono essere feriti gli occhi. Lo spazio non deve scoprirsi stretto: pertanto la luce che “bagna” le pareti verticali lascia oscuro il volto, evitando così di schiacciarlo verso il basso, senza togliere all’immaginazione la sensazione di una maggiore altezza delle volte.
Nel 2012 il terremoto ha privato la comunità di Bondanello del campanile della chiesa parrocchiale. Un evento traumatico che ha cancellato un elemento di grande rilevanza religiosa, civica e territoriale.
Il nostro progetto è stato giudicato vincitore del concorso indetto dalla Curia Vescovile di Mantova, questo ci permette ora di passare alla fase di progetto definitivo e poi all’esecuzione.
Abbiamo affrontato questo inedito e stimolante lavoro con la fondamentale collaborazione dello studio Ing. Lorenzo Jurina per le strutture e di un gruppo di amici artisti: Ermanno Poletti, Vincenzo Denti e Massimo Brotto. Un ringraziamento all’Ing. Stefano Pagani per il costruttivo confronto sul tema delle nuove campane.
È un posto bellissimo, incredibile e sconosciuto che nei prossimi anni tornerà a far parte del quotidiano della nostra città, rientrerà nell’immaginario collettivo di Mantova solo grazie alla pazzia dei visionari della Fondazione le Pescherie di Giulio Romano e dell’Associazione Amici di Palazzo Te ma anche nostra perché non molliamo mai.