È terminato il Restauro della Chiesa di Santa Caterina

C’è voluto quasi un anno per terminare il restauro della chiesa di Santa Caterina a Mantova e non solo per “l’intervallo” dovuto alla pandemia. In particolare il restauro della bella facciata (e unica per il panorama cittadino di Mantova) ha richiesto una cura particolare. Abbiamo proceduto infatti, in concerto con l’impresa Sprocati Gianni, con i restauratori Billoni e Negri, con la Soprintendenza e con l’ufficio Tecnico della Curia di Mantova, a un restauro conservativo meticoloso degli intonaci e delle parti decorative. La stessa intenzione di rigorosa conservazione ha guidato anche le delicate operazioni di coloritura eseguita con numerose velature, fino a restituire alla facciata unitarietà di lettura ma lasciando trasparire, a una visione ravvicinata, la storia e il vissuto delle superfici. Non meno importanti per la conservazione del bene sono state le opere di ripristino del manto di copertura e di miglioramento delle caratteristiche strutturali. Da oggi inizierà la fase più importante nella conservazione di questo edificio e cioè quel complesso di semplici attenzioni e gesti che vanno sotto il nome di Ordinaria Manutenzione o meglio, Manutenzione Programmata che se correttamente eseguiti, preservano i nostri monumenti da danni spesso irreparabili.

– progetto e direzione lavori per la parte architettonica studio pdA associati – progetto e direzione lavori per le strutture Ideastudio associati

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Chiesa di Santa Caterina Ovvero prendersi cura degli edifici

La chiesa di Santa Caterina ha una facciata che si lascia attraversare dall’aria e dalla luce. La parete è decisamente curvata, concava e da essa si staccano quattro colonne a tutto tondo, due nell’ordine inferiore e due, più piccole, nell’ordine superiore.

È una caratteristica rara a Mantova, direi unica, forse perché gli edifici erano pensati più per la afosa e densa atmosfera estiva, o per la nebbia che richiede masse solide e compatte.

Da un po’ di tempo questa bella architettura lanciava messaggi di aiuto, come fanno spesso gli edifici di una certa età, con discrezione ma con insistenza lasciava cadere piccoli frammenti; L’incavo di una guscia, un breve tratto di listello, un porzione di intonaco.

La parte più in vista del nostro intervento consiste sicuramente nel restauro della facciata.

Ma c’è ben altro, ci sono una serie di opere forse meno affascinanti ma non meno importanti che interessano tutto l’organismo; la riparazione di alcune lesioni originate dal sisma del 2012, la manutenzione della copertura, la rimozione di una grande quantità di guano nel sottotetto, la rimozione di banali ma abbondanti ragnatele dalle volte interne.

Si tratta in pratica di prendersi cura di un bene che è della collettività e che abbiamo il dovere di trasmette alle generazioni future.

La delicatezza del ‘700

RESTAURO DELLA CHIESA DI S. SISTO II A PALIDANO DI GONZAGA (MN)

Stiamo riportando alla luce l’originale leggerezza del ‘700; il bianco degli stucchi raffinati, il verde tenue,  come di certe ali di libellula, un giallo delicato ma luminosissimo, un cenere appena accennato. Colori stesi a più velature, dotati di grande profondità. Le ferite del terremoto sono evidenti ma le sapienti mani delle restauratrici Garilli –  Cavalli e dei loro collaboratori,  sapranno lenirne il dolore.

Un progetto dello studiopdA  Urbani, Bertoni, Scarduelli.

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PROGETTO PER LA NUOVA CHIESA PARROCCHIALE DI PEGOGNAGA

tipologia di intervento Concorso per il progetto di una nuova chiesa parrocchiale

luogo Pegognaga (MN)

committente Parrocchia di Pegognaga

periodo progettazione 2015

L’edificio si orienta con la facciata rivolta verso piazza principale, così da entrare a far parte dell’esperienza spaziale del paese, a significarne l’appartenenza e il servizio a tutta la comunità. La rotazione impressa all’edificio permette di organizzare in modo dinamico gli spazi esterni e di creare una bilanciata dialettica tra il volume della chiesa e gli edifici a ridosso dell’area. L’ambiente della cappella feriale assume una giacitura che riprende l’orientamento della chiesa seicentesca. Il grande sagrato è il luogo che appartiene ancora allo spazio urbano e sul quale si presenta la facciata della chiesa; per questo si è cercato di ottenere uno spazio il più profondo possibile. Sulla facciata sono collocate le campane, raccolte in un elemento sufficientemente alto da permetterne il corretto funzionamento. L’accesso all’edificio sacro avviene per gradi, attraverso due elementi, il portico, e le porte.  Lo spazio interno è dominato dalla ricerca di un ambiente unitario che si organizza attorno al presbiterio. Il fedele entrando coglie uno spazio fluido in cui però è chiara la direttrice principale ingresso, altare, abside, grazie anche al leggero sfondamento di quest’ultimo e ai “segni di luce” che accentuano questa tensione. Una seconda componente, ortogonale alla prima produce una dilatazione dello spazio interno, per effetto del quale il Battistero e la Cappella della Custodia Eucaristica partecipano dello stesso abbraccio dell’assemblea attorno all’altare. Gli ambienti accessori si organizzano attorno a un cortile-chiostro che offre riparo per attività anche all’aperto, il lato est è delimitato da un percorso coperto che partendo dal portico della chiesa costituisce un raccordo con l’area del parcheggio e dell’oratorio.

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CHIESA PARROCCHIALE DI CASTELLUCCHIO – restauro della facciata

tipologia di intervento Restauro degli intonaci e dell’apparato decotativo della facciata della chiesa parrocchiale

luogo Castellucchio (MN)

committente Parrocchia di Castellucchio

periodo realizzazione 2007

Le opere sono iniziate con la demolizione degli intonaci in malta cementizia nella parte basamentale della facciata, interessati da forte umidità di risalita e rifacimento con malta di calce naturale traspirante con uno strato (a ridosso della muratura) antisale.

Sul resto della facciata sono state demolite ridotte zone di intonaco in corrispondenza di lesioni della muratura, al fine di eseguirne il ripristino e la stuccatura.

Tutta la superficie è stata liberata dal colore a idropittura esistente e quindi colorata con  più velature successive di colore ai silicati di potassio e una velatura finale non pigmentata, stesa “a straccio” per evitare un’eccessiva omogeneità della coloritura.

La maggior parte delle cornici e degli elementi decorativi in rilievo ha subito un processo di consolidamento mediante iniezioni; alcuni  brevi tratti mancanti sono stati integrati, esecuzione di  stuccatura delle lesioni e infine la stesura a pennello di velatura ai silicati di potassio. E’ stato riportato alla luce un affresco posto sopra il portale di ingresso, mediante la rimozione  dello strato di idropittura, con l’uso di impacchi e a secco con il bisturi; l’affresco raffigurante un cristo in trono si presentava integro in ogni parte. Si è provveduto quindi alla perfetta pulitura con impacchi e velatura trasparente di fissaggio e protezione.

Le parti lapidee dei piedistalli dei vasi e della croce,  sono state pulite mediante lavaggio con acqua spruzzata a bassa pressione, esecuzione di sigillatura e stuccatura delle fessurazioni con malta di calce naturale miscelata a polvere di pietra di Vicenza

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CHIESA PARROCCHIALE DI PALIDANO – restauro e consolidamento strutturale della copertura

tipologia di intervento Restauro e consolidamento strutturale delle murature e della struttura lignea del tetto, restauro degli intonaci e delle superfici pittoriche.

luogo Palidano – Comune di Pegognaga (MN)

committente Parrocchia di san Sisto II P.M.

periodo realizzazione 2009 – 2010

Il complesso è costituito da edifici di varia epoca edificati in un arco di tempo che va dal XVI sec. fino agli inizi del XX sec. ed è costituito dall’edificio della chiesa parrocchiale, dal campanile e da vari corpi di fabbrica adibiti a oratorio, cappella feriale, locali tecnici e la vecchia casa canonica ora in disuso. Tutti gli edifici presentavano lesioni di varia entità alle murature e alle strutture lignee dei tetti, più gravi nella chiesa. Diffuso era lo stato di degrado dei manti di copertura e degli intonaci esterni.

Interventi sulle murature: Le lesioni sono state trattate con iniezioni di malta fluida, intagliolamento e stuccatura delle crepe di minore entità. Al fine di contrastare le spinte di trazione verificatesi alla sommità delle murature sono stati posizionati due tiranti longitudinali a livello del sottotetto.

Interventi alla struttura lignea dei tetti: L’intervento attuato è teso a limitare la sostituzione totale degli elementi, optando per un loro sostanziale recupero. In particolare le capriate maggiormente danneggiate sono state mantenute sostituendo in opera il puntone, mentre si è agito sulle zone di appoggio ammalorate mediante l’utilizzo di putrelle collaboranti. Per il resto si è intervenuto mediante la verifica delle connessioni dei vari elementi, ripristinando e integrando la ferramenta anche con l’utilizzo di barre filettate applicate a secco. Nella zona absidale, l’obbiettivo di contrastare le spinte radiali sulla muratura dell’abside è stato ottenuto con il posizionamento di un “cordolo sommitale in legno lamellare” che permette di formare un sistema in grado di rendere solidali i travetti la muratura e le travi. L’intervento è stato completato da una sagramatura del paramento esterno delle murature, e dalla pulitura delle superfici pittoriche interne,  la verifica e il fissaggio delle stesse al supporto e la ripresa ad acquerello delle piccole lacune esistenti.

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CHIESA PARROCCHIALE DI PALIDANO – restauro della facciata

tipologia di intervento

Restauro degli intonaci e degli elementi decorativi della facciata

luogo

Palidano di Gonzaga (MN)

committente

Parrocchia di Palidano

periodo realizzazione

2010

La facciata, risalente al 17….. nella sua struttura muraria e decorativa ha subito nel corso degli anni ripetuti interventi, l’ultimo dei quali avvenuto nel 1967 è stato particolarmente  incisivo, avendo comportato il rifacimento totale dell’intonaco e il parziale rifacimento dell’apparato decorativo con l’uso di malta bastarda o totalmente cementizia. Il forte degrado registrato in corrispondenza dell’apparato decorativo dei capitelli, del frontone, di parte delle cornici, nonché l’umidità di risalita  che interessava la fascia basamentale della facciata, derivavano in buona misura dall’uso di queste malte e da tecniche di lavorazione approssimative.

Si è proceduto alla rimozione localizzata della stabilitura in malta bastarda fino al vivo della muratura; pulitura della muratura mediante la sfessurazione dei giunti ed il lavaggio dei mattoni; formazione di intonaco rustico traspirante eseguito con malta priva di cemento composta da inerti carbonatici miscelati e calce idraulica pura; finitura con rasatura tirata al civile eseguita con malta di pura calce naturale; coloritura con velature di colore a base di silicati di potassio.

Per i capitelli e le cornici è stata eseguita la rimozione dell’intonaco pericolante, dei depositi superficiali,  delle patine e del materiale incoerente, consolidamento degli elementi attraverso il restauro e ripristino delle armature metalliche integrate con barrette di carbonio, il restauro e consolidamento con uso di apposite malte di calce naturale delle parti erose, ed parrocchia palidano facciata WPiniezioni; coloritura eseguita con velature ai silicati di potassio.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN FERMO – adeguamento liturgico e illuminazione interna

tipologia di intervento

Adeguamento liturgico, restauro degli intonaci intorni, nuova illuminazione della chiesa parrocchiale

luogo

san Fermo fraz. Redondesco (MN)

committente

parrocchia di san Fermo

periodo realizzazione

2002-2007

Gli interventi, sviluppati nell’arco di diversi anni, hanno seguito il progetto unitario originario, interessando in prima battuta il restauro degli intonaci interni fortemente deteriorati da umidità di risalita e la successiva coloritura dell’interno. Sono stati usati colori a base di calce stesi a velature successive in base alle tracce di coloritura originaria rinvenuta in seguito a saggi stratigrafici. Si è successivamente proceduto all’adeguamento liturgico, mediante il rifacimento della pavimentazione del presbiterio con elementi in cotto, e il posizionamento dell’altare e dell’ambone progettati e realizzati in collaborazione con “l’Officina Rivadossi” utilizzando legno massello di tiglio scolpito e completato da elementi in pietra bianca di Vicenza. La stessa pietra è stata utilizzata per definire i gradini di accesso al presbiterio, la giacitura dell’altare e il coro. La nuova illuminazione  è stata realizzata con l’utilizzo di apparecchi pendenti a luce diffusa da posizionare appesi alle catene  e lateralmente da faretti in accostamento ai muri laterali. Gli elementi pendenti, appositamente progettati e prodotti, sono a gruppi di tre diffusori cilindrici

Questo tipo di illuminazione emette una luce diffusa che a partire dagli apparecchi stessi con una parte più brillante scende verso i banchi. L’illuminazione è integrata da faretti orientabili per illuminare in maniera specifica l’ambone, l’altare e le cappelle laterali.san fermo_A3

CHIESA DI SAN ROCCO E SAN DOMIZIO – restauro della facciata e degli interni

tipologia di intervento

Restauro degli intonaci e dell’apparato decorativo della facciata e dell’interno della chiesa

luogo

Redondesco

committente

Parrocchia di Redondesco

periodo realizzazione

2000-2004

La piccola chiesa è inserita nel tessuto del centro del paese; edificata nel XVIsec. su una pre-esistenza del XV sec. e completata con il presbiterio e l’abside solo nel XVIII sec. è da sempre oggetto di devozione locale.  Le prime opere eseguite sono state quelle di restauro della facciata e del campanile. I lavori, completati nel 2002 hanno riguardato gli intonaci, le dipinture, la pavimentazione del marciapiede e la sistemazione della parte di tetto che si attesta sulla pubblica via. In particolare sono state restaurate e ripristinate le cornici del timpano fortemente degradate e l’intonaco della fascia basamentale interessata da umidità di risalita. E’ stata eseguita la ridipintura della facciata salvaguardando alcuni brani di intonaco originario con finitura a finto cortina e finti marmi policromi.

Nel 2003/2004 si è proceduto agli interventi all’interno consistenti nella sistemazioni della navata con il restauro degli intonaci, la successiva dipintura, la realizzazione dell’impianto elettrico e di illuminazione.

In occasione del secondo stralcio di lavori è stato inserito il restauro della cappella laterale dedicata a San Carlo Borromeo, dedicata al santo in memoria della visita dell’allora arcivescovo di Milano in quel di Redondesco.

I lavori all’interno della cappella sono stati di recupero, attraverso interventi mirati, degli apparati pittorici che erano stati celati da vari strati di dipintura in occasione delle passate sistemazioni della chiesa, per procedere poi a limitati brani di integrazione pittorica che ha permesso di riavere una percezione dell’importanza e della qualità della cappella.

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CHIESA PARROCCHIALE DI FORMIGOSA – Restauro e consolidamento strutturale del tetto

tipologia di intervento

Restauro e consolidamento strutturale del tetto della chiesa parrocchiale di san Urbano papa

luogo

Formigosa fraz. di Mantova

committente

Parrocchia di Formigosa

periodo realizzazione

2005

La struttura lignea del tetto presentava forti elementi di degrado, in particolare le quattro travi diagonali in corrispondenza dell’innesto tra il transetto e la navata facevano registrare un cedimento con conseguente spinta delle travi stesse sulla volta sottostante realizzata in mattoni in folio. Il degrado, costituito da estese marcescenze dovute a infiltrazioni di acqua meteorica e attacco di parassiti aveva compromesso le testate e tratti intermedi delle travi stesse. Anche le terzere della zona centrale versavano in analoghe condizioni. Constatata l’impossibilità di recuperare gli elementi lignei ammalorati e la particolare conformazione del tetto, priva di capriate nella zona in questione, in accordo con la competente Soprintendenza si è optato per la realizzazione di una struttura sostitutiva realizzata con profilati in acciaio, che oltre ad assicurare la stabilità del nodo centrale riduceva la spinta sulle pareti d’ambito. Sono stati invece recuperati nella quasi totalità i travetti e i coppi esistenti. I lavori sono stati completati con il ripristino e parziale rifacimento delle lattonerie, il rimaneggiamento dei tetti laterali bassi e il ripristino delle cornici di gronda. 

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