CHIESA PARROCCHIALE DI PALIDANO – restauro e consolidamento strutturale della copertura

tipologia di intervento Restauro e consolidamento strutturale delle murature e della struttura lignea del tetto, restauro degli intonaci e delle superfici pittoriche.

luogo Palidano – Comune di Pegognaga (MN)

committente Parrocchia di san Sisto II P.M.

periodo realizzazione 2009 – 2010

Il complesso è costituito da edifici di varia epoca edificati in un arco di tempo che va dal XVI sec. fino agli inizi del XX sec. ed è costituito dall’edificio della chiesa parrocchiale, dal campanile e da vari corpi di fabbrica adibiti a oratorio, cappella feriale, locali tecnici e la vecchia casa canonica ora in disuso. Tutti gli edifici presentavano lesioni di varia entità alle murature e alle strutture lignee dei tetti, più gravi nella chiesa. Diffuso era lo stato di degrado dei manti di copertura e degli intonaci esterni.

Interventi sulle murature: Le lesioni sono state trattate con iniezioni di malta fluida, intagliolamento e stuccatura delle crepe di minore entità. Al fine di contrastare le spinte di trazione verificatesi alla sommità delle murature sono stati posizionati due tiranti longitudinali a livello del sottotetto.

Interventi alla struttura lignea dei tetti: L’intervento attuato è teso a limitare la sostituzione totale degli elementi, optando per un loro sostanziale recupero. In particolare le capriate maggiormente danneggiate sono state mantenute sostituendo in opera il puntone, mentre si è agito sulle zone di appoggio ammalorate mediante l’utilizzo di putrelle collaboranti. Per il resto si è intervenuto mediante la verifica delle connessioni dei vari elementi, ripristinando e integrando la ferramenta anche con l’utilizzo di barre filettate applicate a secco. Nella zona absidale, l’obbiettivo di contrastare le spinte radiali sulla muratura dell’abside è stato ottenuto con il posizionamento di un “cordolo sommitale in legno lamellare” che permette di formare un sistema in grado di rendere solidali i travetti la muratura e le travi. L’intervento è stato completato da una sagramatura del paramento esterno delle murature, e dalla pulitura delle superfici pittoriche interne,  la verifica e il fissaggio delle stesse al supporto e la ripresa ad acquerello delle piccole lacune esistenti.

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CHIESA PARROCCHIALE DI PALIDANO – restauro della facciata

tipologia di intervento

Restauro degli intonaci e degli elementi decorativi della facciata

luogo

Palidano di Gonzaga (MN)

committente

Parrocchia di Palidano

periodo realizzazione

2010

La facciata, risalente al 17….. nella sua struttura muraria e decorativa ha subito nel corso degli anni ripetuti interventi, l’ultimo dei quali avvenuto nel 1967 è stato particolarmente  incisivo, avendo comportato il rifacimento totale dell’intonaco e il parziale rifacimento dell’apparato decorativo con l’uso di malta bastarda o totalmente cementizia. Il forte degrado registrato in corrispondenza dell’apparato decorativo dei capitelli, del frontone, di parte delle cornici, nonché l’umidità di risalita  che interessava la fascia basamentale della facciata, derivavano in buona misura dall’uso di queste malte e da tecniche di lavorazione approssimative.

Si è proceduto alla rimozione localizzata della stabilitura in malta bastarda fino al vivo della muratura; pulitura della muratura mediante la sfessurazione dei giunti ed il lavaggio dei mattoni; formazione di intonaco rustico traspirante eseguito con malta priva di cemento composta da inerti carbonatici miscelati e calce idraulica pura; finitura con rasatura tirata al civile eseguita con malta di pura calce naturale; coloritura con velature di colore a base di silicati di potassio.

Per i capitelli e le cornici è stata eseguita la rimozione dell’intonaco pericolante, dei depositi superficiali,  delle patine e del materiale incoerente, consolidamento degli elementi attraverso il restauro e ripristino delle armature metalliche integrate con barrette di carbonio, il restauro e consolidamento con uso di apposite malte di calce naturale delle parti erose, ed parrocchia palidano facciata WPiniezioni; coloritura eseguita con velature ai silicati di potassio.

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN FERMO – adeguamento liturgico e illuminazione interna

tipologia di intervento

Adeguamento liturgico, restauro degli intonaci intorni, nuova illuminazione della chiesa parrocchiale

luogo

san Fermo fraz. Redondesco (MN)

committente

parrocchia di san Fermo

periodo realizzazione

2002-2007

Gli interventi, sviluppati nell’arco di diversi anni, hanno seguito il progetto unitario originario, interessando in prima battuta il restauro degli intonaci interni fortemente deteriorati da umidità di risalita e la successiva coloritura dell’interno. Sono stati usati colori a base di calce stesi a velature successive in base alle tracce di coloritura originaria rinvenuta in seguito a saggi stratigrafici. Si è successivamente proceduto all’adeguamento liturgico, mediante il rifacimento della pavimentazione del presbiterio con elementi in cotto, e il posizionamento dell’altare e dell’ambone progettati e realizzati in collaborazione con “l’Officina Rivadossi” utilizzando legno massello di tiglio scolpito e completato da elementi in pietra bianca di Vicenza. La stessa pietra è stata utilizzata per definire i gradini di accesso al presbiterio, la giacitura dell’altare e il coro. La nuova illuminazione  è stata realizzata con l’utilizzo di apparecchi pendenti a luce diffusa da posizionare appesi alle catene  e lateralmente da faretti in accostamento ai muri laterali. Gli elementi pendenti, appositamente progettati e prodotti, sono a gruppi di tre diffusori cilindrici

Questo tipo di illuminazione emette una luce diffusa che a partire dagli apparecchi stessi con una parte più brillante scende verso i banchi. L’illuminazione è integrata da faretti orientabili per illuminare in maniera specifica l’ambone, l’altare e le cappelle laterali.san fermo_A3

CHIESA DI SAN ROCCO E SAN DOMIZIO – restauro della facciata e degli interni

tipologia di intervento

Restauro degli intonaci e dell’apparato decorativo della facciata e dell’interno della chiesa

luogo

Redondesco

committente

Parrocchia di Redondesco

periodo realizzazione

2000-2004

La piccola chiesa è inserita nel tessuto del centro del paese; edificata nel XVIsec. su una pre-esistenza del XV sec. e completata con il presbiterio e l’abside solo nel XVIII sec. è da sempre oggetto di devozione locale.  Le prime opere eseguite sono state quelle di restauro della facciata e del campanile. I lavori, completati nel 2002 hanno riguardato gli intonaci, le dipinture, la pavimentazione del marciapiede e la sistemazione della parte di tetto che si attesta sulla pubblica via. In particolare sono state restaurate e ripristinate le cornici del timpano fortemente degradate e l’intonaco della fascia basamentale interessata da umidità di risalita. E’ stata eseguita la ridipintura della facciata salvaguardando alcuni brani di intonaco originario con finitura a finto cortina e finti marmi policromi.

Nel 2003/2004 si è proceduto agli interventi all’interno consistenti nella sistemazioni della navata con il restauro degli intonaci, la successiva dipintura, la realizzazione dell’impianto elettrico e di illuminazione.

In occasione del secondo stralcio di lavori è stato inserito il restauro della cappella laterale dedicata a San Carlo Borromeo, dedicata al santo in memoria della visita dell’allora arcivescovo di Milano in quel di Redondesco.

I lavori all’interno della cappella sono stati di recupero, attraverso interventi mirati, degli apparati pittorici che erano stati celati da vari strati di dipintura in occasione delle passate sistemazioni della chiesa, per procedere poi a limitati brani di integrazione pittorica che ha permesso di riavere una percezione dell’importanza e della qualità della cappella.

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CHIESA PARROCCHIALE DI FORMIGOSA – Restauro e consolidamento strutturale del tetto

tipologia di intervento

Restauro e consolidamento strutturale del tetto della chiesa parrocchiale di san Urbano papa

luogo

Formigosa fraz. di Mantova

committente

Parrocchia di Formigosa

periodo realizzazione

2005

La struttura lignea del tetto presentava forti elementi di degrado, in particolare le quattro travi diagonali in corrispondenza dell’innesto tra il transetto e la navata facevano registrare un cedimento con conseguente spinta delle travi stesse sulla volta sottostante realizzata in mattoni in folio. Il degrado, costituito da estese marcescenze dovute a infiltrazioni di acqua meteorica e attacco di parassiti aveva compromesso le testate e tratti intermedi delle travi stesse. Anche le terzere della zona centrale versavano in analoghe condizioni. Constatata l’impossibilità di recuperare gli elementi lignei ammalorati e la particolare conformazione del tetto, priva di capriate nella zona in questione, in accordo con la competente Soprintendenza si è optato per la realizzazione di una struttura sostitutiva realizzata con profilati in acciaio, che oltre ad assicurare la stabilità del nodo centrale riduceva la spinta sulle pareti d’ambito. Sono stati invece recuperati nella quasi totalità i travetti e i coppi esistenti. I lavori sono stati completati con il ripristino e parziale rifacimento delle lattonerie, il rimaneggiamento dei tetti laterali bassi e il ripristino delle cornici di gronda. 

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CASA CANONICA DI PALIDANO – intervento post sisma 2012

tipologia di intervento

Restauro

Restauro e consolidamento strutturale della Casa Canonica in seguito ai danni del sisma del 2012

luogo

Palidano, comune di Gonzaga (MN)

committente

Parrocchia di san Sisto II

periodo realizzazione

2013

Il sisma del Maggio 2012 ha lesionato in più parti la Casa Canonica; Lìintervento ha comportato l’inserimento di catene in acciaio in corrispondenza dell’estradosso del secondo solaio (sottotetto), in aderenza alle pareti portanti perimetrali ed alle pareti di spina centrali. Al fine di bloccare il movimento al colmo delle travi in cemento armato che hanno subito degli slittamenti, è stata posta in opera una struttura intelaiata che ha funzione di controventamento e impedisce ogni movimento differenziato orizzontale o verticale. Si sono pertanto collegate travi in acciaio HEA agli spalloni murari esistenti ed alle travi di colmo. Si è proceduto alla risarcitura delle fessurazioni diffuse nelle pareti portanti interne e perimetrali con iniezioni e con lavori di scuci cuci. In particolare:

– Consolidamento degli archi degli ingressi al piano terreno, delle piattabande delle finestre e di alcune porte con inserimenti di cunei in acciaio inox e malta di calce naturale, ripristino dell’intonaco

– Consolidamento dell’arco sagomato della porta finestra al piano primo, mediante inserimento di cunei in acciaio inox e malta di calce naturale ad alta resistenza ed antiritiro, rinforzi con inserimento di barre elicoidali di acciaio inox autofilettanti, e ripristino dell’intonaco.

– Le lesioni più significative, riscontrate in particolar modo nelle murature ortogonali all’androne, nelle murature e nelle volte del vano scala e nelle zone d’angolo a livello del sottotetto, sono state ripristinate mediante il metodo di scuci cuci, e ripristino dell’intonaco con malta di calce naturale. Le opere si sono concluse con la coloritura delle pareti interne.

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CHIESA DI RONCHI – intervento post sisma 2012

tipologia di intervento Restauro e consolidamento strutturale volti al ripristino dei danni conseguenti il sisma del 2012

luogo Palidano, loc. Ronchi – Suzzara (MN)

committente Parrocchia di Palidano

periodo realizzazione 2013

A seguito degli eventi sismici del 29 maggio 2012,  l’edificio ha subito  dissesti e lesioni che lo rendevano inagibile. Si sono pertanto rese necessarie opere per la messa in sicurezza del fabbricato ed interventi per ripristinare i danni causati.

L’edificio è una costruzione isolata in muratura, costruita attorno agli anni ’30 nelle vicinanze di un piccolo monastero oggi non più presente.

L’ edificio è a unica navata di m 6,40 per m 11,50, il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto all’aula, ha forma rettangolare con abside circolare, una piccola sagrestia è posta sul lato est del presbiterio.  La lesione più significativa è quella in chiave dell’arco che denota una spinta orizzontale alla base dell’arco, mentre le lesioni nella parte alta degli spigoli dell’aula denotano la spinta verso l’esterno delle facciate.

Si è rinforzata la parete, ove è inserito l’arco, con la posa di due tiranti, quello verso la navata è ancorato alle pareti laterali della chiesa, mentre il tirante verso il presbiterio è ancorato alle pareti del presbiterio stesso. In corrispondenza degli spigoli angoli dell’aula, nelle parte superiore ove sono presenti le lesioni, sono state messe in opera, nella parte interna, piastre angolari, collegate esternamente a capochiave.

La fessura in chiave dell’arco è stata ripristinata con l’inserimento di cunei e malta ad alta resistenza ed antiritiro.

Le capriate in legno a sostegno della copertura, prima solo appoggiate alla muratura, sono state ancorate ai muri mediante staffe bullonate alla trave e a piastre esterne. Opere di stuccatura e ridipintura interna hanno completato i lavori

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CHIESA PARROCCHIALE DI POLESINE – Intervento post sisma 2012

tipologia di intervento Restauro,  ripristino strutturale e miglioramento sismico  della chiesa di san Giacomo maggiore apostolo, in seguito ai danni del sisma del 2012

luogo Polesine di Pegognaga (MN)

committente Parrocchia di Polesine

periodo realizzazione 2014 – 2015

La conformazione dell’attuale edificio risale in gran parte al 1779, la Chiesa è ad un’unica navata con una lunghezza interna complessiva di circa m 28.70 per 18.13. Sono presenti quattro cappelle laterali con pregevoli altari in scagliola. Le strutture a volta sono realizzate in listelli con centine estradossali e intonacate. Decorazioni a stucco arricchiscono l’interno della chiesa. Gli ordini architettonici distinguono un ordine gigante corinzio con raffinati capitelli in scagliola e un ordine minore per le cappelle con capitelli di fantasia. Il portale di ingresso alla chiesa è sormontata dal balcone dell’importante Organo. La chiesa è dotatata di un campanile con struttura indipendente, risalente al 1781. Il sisma del 2012 ha interessato la chiesa e l’attiguo campanile in maniera importante, tanto da renderli inagibili. Si sono realizzati interventi di carattere strutturale alle murature lesionate, all’orditura lignea del tetto,  alla struttura lignea delle volte e all’impalcato dell’organo, ed opere di ripristino e restauro di intonaci e cornici delle volte mediante iniezioni di malta fluida alleggerita e la posa di perni di fissaggio, degli intonaci, delle cornici e degli elementi decorativi in stucco delle murature interne, nonché il ripristino e restauro dei quattro altari laterali, dell’altare maggiore, della cornice della pala situata nell’abside, dei parapetti dei due pulpiti e dei due matronei, tutti elementi di pregevole fattura realizzati in scagliola policroma e stucco.

Il recupero strutturale del campanile è stato eseguito con altro intervento, la nostra opera è stata quindi di completamento, andando a sigillare e resaturare le numerosissime lesioni presenti con opere mirate di cuci-scuci, iniezioni di malta fluida e stuccatura.

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CHIESA PARROCCHIALE DI CASTELLUCCHIO – intervento post terremoto 2012

tipologia di intervento

Restauro

Restauro e consolidamento strutturale della chiesa di san Giorgio Martire in seguito ai danni del sisma del 2012

luogo

Castellucchio (MN)

committente

Parrocchia di san Giorgio Martire

periodo realizzazione

2013 – 2014

Il sisma del Maggio 2012 ha colpito la chiesa di Castellucchio in più parti; si sono infatti aperte lesioni all’intradosso e all’estradosso delle volte minori e di quelle principali, sulle pareti del lato est sia internamente che esternamente e su tutti gli archi longitudinali e trasversali. Si è proceduto attuando le seguenti opere che hanno interessato l’intero organismo della chiesa;

Inserimento di catene agli archi interni e nel sottotetto e un dispositivo “anti ribaltamento” di collegamento della facciata alle mura laterali. Consolidamento strutturale delle volte di navata laterale in estradosso con l’applicazione di rete in fibra PBO in matrice di calce idraulica a base pozzolanica e nervature in laterizio. Fasciature orizzontali e agli spigoli delle pareti di sottotetto mediante l’applicazione di rete in fibra PBO in matrice di calce idraulica a base pozzolanica, in corrispondenza delle volte consolidate. Interventi di cuci-scuci ove necessario per riparazione delle lesioni rilevate nelle pareti delle cappelle laterali al piano sottotetto. Risarcitura delle lesioni di tipo passante su volte, archi e murature con cunei in acciaio e malta espansiva. Rimaneggiamento del manto di copertura dei tetti delle cappelle inferiori. Restauro delle pitture a tempera nella volta centrale e del presbiterio. Le superfici pittoriche presentavano aree danneggiate da infiltrazioni di pioggia ed erano ricoperte da uno strato di pulviscolo e fuliggine, i colori avevano perso la loro consistenza. La pulizia è stata eseguita con pennelli a setole morbide, cui è seguito il fissaggio delle coloriture e l’integrazione ad aquerello di alcune parti deteriorate. Durante i restauri alla volta del presbiterio si è appurato che l’immagine attuale è frutto della sovrapposizione di un primo dipinto ad affresco databile alla fine del ‘700, di buona qualità, che è stato successivamente ripreso e in parte coperto nel 1925. Dove possibile sono stati riscoperti i colori originari e alcune figure di angeli, si è fissato l’intonaco di supporto ai dipinti, mediante iniezioni di malta adesiva fluida e alleggerita. L’interno della chiesa è stato completamente ridipinto rispettando le tinte esistenti.

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LA MEMORIA DELLE PIETRE

STORIE, EDIFICI E UOMINI NEL TERRITORIO DI MANTOVA
TRA SETTECENTO E OTTOCENTO, ALLA LUCE DEI RESTAURI DEL TERREMOTO

Il sisma del 2012 ha messo a nudo pregi e difetti di numerosi edifici per il culto in città e provincia, permettendone nel contempo una conoscenza paradossalmente prima non possibile.

Un gran numero di queste costruzioni, completamente riformate in epoca settecentesca e poi oggetto di restauri a inizio novecento, ha così svelato la propria natura molteplice. L’architettura di queste fabbriche, cresciute su sè stesse a mezzo di demolizioni e ampliamenti, reimpiego di materiali e parti importanti di strutture precedenti, è giunta ai nostri giorni in una calma apparenza scevra da problematiche evidenti. Uniformità di linguaggio e soluzioni tipologiche, involucri a intonaco e ornati di grande pregio a questi perfettamente coerenti sono frutto di un’arte della trasformazione che su questo territorio ha tra i suoi capostipiti Giulio Romano.

In questa pratica di continuo ridisegno volta al risparmio, che concorre a rendere irriconicoscibili le parti antiche mascherate e riutilizzate, non vi è però nulla di prevedibile, a partire proprio dal riuso delle strutture. Non solo vengono mantenute fondazioni di assetti precedenti ma sovente porzioni superiori e di coronamento che, a sorpresa, sembrano galleggiare su parti di epoca successiva.

Se da un lato gli studi storici vanno chiarendo sempre più ruolo e identità delle figure di spicco tra gli architetti attivi sul territorio tra sette e ottocento, parimenti emergono dall’anonimato le identità di alcuni capomastri alla cui abilità e pratica esperta sembrano riferibili opere di grande qualità come le Parrocchiali di Polesine e Palidano. I restauri eseguiti hanno via via svelato anche le storie di questi uomini e artisti, a volte spregiudicati e avventurosi.

Per chi fosse interessato, torniamo a ragionarci in una conversazione alla Madonna della Vittoria, venerdi 12 febbraio alle 17.30

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(gsb)