Continua il gioco alla lavagna su Piazza Sordello.
Questo luogo rappresenta il punto più alto della città. Si immagina che in epoca antica fosse un isolotto al centro di un ampio terreno paludoso. Prima di essere un vuoto è stato l’originario nucleo abitato. Pare che la storia dello spazio come “piazza” abbia inizio all’epoca del colpo di stato dei Gonzaga. Questi presero il potere ai Bonacolsi tendendo loro un imboscata spuntando da calli, sottoporteghi e anfratti. Per evitare che tali eventi potessero un giorno ripetersi – ma a loro danno- demolirono alcuni edifici, per avere dai palazzi del potere la massima visibilità sulla città.
Appare quasi ovvio che ai resti della città di epoca romana si possano pertanto sommare ritrovamenti di epoche successive – o perchè no? – anteriori. Chi può davvero escludere la natura meravigliosa di eventuali ritrovamenti?
Ritrovamento Numero 2. Emerge la punta di una piramide egizia: nuovi motivi di orgoglio al campanilismo cittadino.
Ritrovamento Numero 3. Resti del dinosauro più grosso del mondo, o giù di lì. L’anello di congiunzione di qualcosa con qualcos’altro.
Ritrovamento Numero 4: Flying Saucer. Civiltà aliene e prove dell’esistenza di vita extraterrestre. La Piazza era una antica pista di atterraggio.
Ritrovamento Numero 5: il ritrovamento definitivo. Mentre in sottofondo cresce la musica di György Ligeti, affiora il monolito di 2001, la Sentinella, manifestazione di un’entità superiore…
Ma noi siamo sfacciati e abbiamo il gusto della provocazione.
Pertanto dopo anni di discussioni su ‘centro storico’, viabilità e parcheggi, ecco un approccio diverso al tema: un ‘bel’ parcheggio sotterraneo multipiano.
“Mi scusi, un parcheggio per il Centro?” “ Nel Centro!”
Spingendosi oltre, osando là dove nessun uomo mai finora, una riflessione surreale (?) sul luogo. Nel quale molti degli edifici più importanti vengono mantenuti vuoti, a esporre sé stessi, senza più alcuna delle piccole attività commerciali che un tempo la animavano, forse sfrattate da una politica dei beni culturali non sempre comprensibile.
E se si invertisse la tendenza? Non ci sono soldi per riaprire la Camera Degli Sposi? E se il famoso “Centro” fosse un “Centro Commerciale”? Et voilà:
Inutile esternare indignazione e scandalo: ancora negli anni ’70 la città era piena di insegne luminose che dominavano gli edifici. Grandi insegne luminose. Un famoso ex-Vermouth, l’Apfel store, la galleria commerciale Coins, e finalmente – smettendo di costruirne ai margini della città – un bel ipermercato cittadino Coopf. Più vita di così! (gsb)